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GiorgioBos.
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Dopo due lunghi anni di attesa dal precedente capolavoro (The Dark Side Of The Moon), passati in esibizioni “live” che passarono alla storia per effetti speciali e performance musicali, i Pink Floyd si ripresentano al mondo discografico nel Settembre del 1975 con questo album che rappresenta un’ulteriore sfida alle sonorità postmoderne delle quali loro erano maestri.
Wish You Were Here si proiettò al primo posto delle classifiche UK e USA, unico album dei Pink anni ’70 ad esserci riuscito.
È l’album dedicato all’amico chitarrista e fondatore dei Pink Floyd, Syd Barret, che lasciò il gruppo nel 1968 per problemi mentali causati da eccessi di droghe. Due i brani che più rappresentano l’omaggio al vecchio leader: “Shine On You Crazy Diamond” (è lui il diamante pazzo) e “Wish You Were Here” (dove si esprime il senso inevitabile della sua perdita).
Le immagini della cover, opera della Hypgnosis (studio fotografico e di design specializzato nella creazione di copertine per album musicali), furono concepite sull’idea di rappresentare situazioni irreali, lasciando un senso di “vuoto” che doveva essere riservato solo per il pubblico. Fu così che la cover venne confezionata in una busta di cellophane nero (bag) per nascondere nei negozi la vera copertina.
Pensate che molti negozianti tolsero (e buttarono...porc!!) questa busta per rendere “più facile” la vendita del disco…….non potevano immaginare che 39 anni dopo quella busta nera sarebbe diventata la parte più rara e ricercata dell’album!!
La copertina è bianca in cartoncino liscio e, come dicevo prima, ha due immagini “surreali” una davanti e l’altra sul retro. In origine era contenuta in un “bag” nero con uno sticker colorato rotondo dove è riportato il titolo dell’album e il nome del gruppo. Al centro dello sticker il disegno di due “mani meccaniche” che si stringono.
Come avrete quindi capito, è la cover completa del bag la parte dell’album originale più difficile da reperire.
L’opinione più diffusa è che SOLO le primissime copie avevano il bag. Io però ho dei dubbi…..ora vi spiego.
Una discriminante “certa” per identificare la prima stampa della copertina, è che questa deve avere la costola (il bordo opposto all’apertura dove si sfila il disco) con i due angoli schiacciati. Guardando il profilo della costola, questa deve essere larga al centro e più “sottile” in prossimità degli angoli.
Qualche anno fa ho visto estrarre una cover dal suo bag nero (il proprietario ne aveva due copie, perfettamente integre e voleva togliersi “lo sfizio” di rimuovere una cover “vergine”…..ad ognuno le sue perversioni!): ebbene questa non aveva gli angoli schiacciati, il profilo della costola era uniforme.
Quindi i casi sono due: o non è vero che solo le primissime copie uscirono con il bag, ma anche le successive edizioni; oppure la discriminante degli angoli schiacciati, che identifica la prima stampa della copertina, è falsa.
Esiste un’altra possibilità: l’assieme bag-cover che quel mio amico ha disimballato era un “tarocco”, cioè quella cover era stata precedentemente inserita in un bag integro dal vecchio proprietario del disco. Ricordo che avevamo attentamente esaminato il tutto prima di estrarre la cover e posso garantire che sembrava perfettamente originale, factory made………
Ragazzi, qui si ricade in una di quelle cose che “alimentano” il collezionismo e cioè il possesso e la ricerca dell’informazione sicura, quella che può “provare” l’autenticità del pezzo che abbiamo comprato.
L’unica cosa certa è che la ricerca della prima stampa originale fa venire il mal di fegato (il mio ormai è cotto)!!
Il vinile. La label è nera e blu con al centro le due mani meccaniche, lo stesso disegno dello stiker.
Il problema è che la label è rimasta invariata per molti anni, quindi non abbiamo riferimenti sull’etichetta per capire qual è la primissima edizione (nel Maggio del ’76 uscì una versione Quadrifonica ma aveva il numero di catalogo con “Q4” davanti a “SHVL 814”. Nel ’97 è uscita una versione rimasterizzata con label nera e verde).
Per individuare la prima stampa del vinile è necessario cercare nella matrice incisa nel trail-off, e applicare la logica che più il numero è basso e più si da per scontato che il vinile sia stato pressato “early”.
Per esempio se le matrici finiscono con A-4 (side 1) e B-7 (side 2), il vinile sarà sicuramente più “vecchio” (e quindi stampato prima) di quello che ha i finali A-6 e B-14.
Il “range” di matrici che determina la prima stampa di questo album sembra veramente molto elevato (questo non vuole dire che sono facili da trovare!).
Si possono definire first pressing tutti i vinili che hanno nel trail-off il matrix number con finale compreso tra A-1/B-3 fino a A-6/B-14 (sembra non esistano matrici con finale A-1/B-2. Mentre esiste il vinile con A-1/B-1, con label bianca, che corrisponde al test pressing…..ma qui siamo in un altro pianeta).
(Guardate qui www.pinkfloydarchives.com/DUKLPPF.htm#WYWH1)
Oltre la particolare confezione della cover, l’album possedeva altri due componenti importanti, necessari per completare l’assieme originale: l’inner e una cartolina.
L’inner della prima stampa era bianco e di cartoncino pesante (quasi come quello usato per la cover). Su di un lato una foto di un paesaggio con un foulard rosso in primo piano; sull’altro lato i testi delle canzoni, un’immagine ripresa poi sulla cartolina, i crediti, ed in basso a destra il codice SHVL 814.
La prima stampa dell’inner aveva gli angoli SAGOMATI “tagliati” in diagonale (la seconda stampa li ha arrotondati).
La ristampa dell’inner oltre a NON avere gli angoli sagomati aveva il codice con una “P” in più rispetto il codice originale: SHVLP 814.
Infine la cartolina che raffigura un tuffatore.
La prima stampa originale ha la superficie lucida, come fosse laminata. Inoltre il bordo della cartolina deve essere “dentellato”, tipo i francobolli.
Copertina senza bag...
Inner sagomato...
Cartolina...
Etichetta...
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Disco epocale che non ho mai apprezzato fino in fondo.
Come già accennato in un'altra discussione l'ho avuto in prestito, ho avuto modo di acquistarlo e poi non l'ho fatto...dovrei rimediare!
L'ho trovato un po' difficile all'ascolto: a parte i due brani portanti dell'album nella loro versione "commerciale" diciamo, penso che ci voglia una certa preparazione e una buona propensione all'ascolto per apprezzare pienamente tutte le altre "part" in cui è frammentato il disco, a differenza del citato "the dark side of the moon" che trovo invece ascoltabilissimo e non stanca.
Questo naturalmente il mio parere personale.... -
Silvestro65.
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Sempre interessante il Giorgio.
Anche io non amo particolarmente questo disco, che resta comunque un grande album, ci mancherebbe. Forse lo si ascoltò troppo anni fa e adesso non riesco.
Credo che l'intento di trasmettere il vuoto sia pienamente riuscito.. -
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Rimediato alla mia mancanza...acquistato oggi in un mercatino dell'usato!
Disco buono sia di vinile che di copertina...15 € ben spesi!
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GiorgioBos.
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Rimediato alla mia mancanza...acquistato oggi in un mercatino dell'usato!
Disco buono sia di vinile che di copertina...15 € ben spesi!
Ottimo
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benzodiazepina68.
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Buongiorno e scusate il ritardo nell’intervento ma....
sapete dirmi l’edizione sigillata in mio possesso, che ho praticamente da sempre, a quale paese possa appartenere? L’adesivo centrale ha il bordo bianco.
GrazieAttached Image
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Buonasera vedo che questa domanda è un pò datata quindi non so se qualcuno possa rispondere, comunque, sono venuto in possesso di una copia Originale di questo disco e di questa edizione UK; il disco si presenta molto maltrattato, graffi di superficie e qualche salto nell'ascolto.
La copertina originale è stata smarrita molti anni fa,quindi ho solo il supporto vinile; quanto potrebbe valere sul mercato in queste condizioni appena illustrate.
Grazie per l'attenzione.
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PINK FLOYD – WISH YOU WERE HERE - HARVEST 1975 – SHVL 814 STEREO – UKIL CONCEPT ALBUM DEDICATO ALL’AMICO |
